Alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes – dove aveva portato anche la famiglia rom calabrese protagonista del suo A Ciambra – Jonas Carpignano ha vinto lo scorso maggio il premio Europe Cinemas Label al miglior film europeo, mentre ad agosto alla rassegna Bimbi belli fondata da Nanni Moretti e dedicata alle opere prime il suo film d’esordio Mediterranea (passato sempre a Cannes, alla Semaine della critique nel 2015) aveva vinto il premio del pubblico, che lo ha incoronato «Bimbo bello» dell’anno. Ed è di ieri la notizia che sarà proprio A Ciambra a rappresentare l’Italia nella corsa agli Oscar: il film di Jonas Carpignano è stato infatti selezionato tra 14 titoli usciti quest’anno da una commissione composta da Cristina Comencini, Francesco Piccolo, Malcom Pagani, Federica Lucisano, Felice Laudadio, Nicola Maccanico, Carlo Cresto – Dina e Nicola Maccanico.

Tra i titoli in lizza, altri tre avevano esordito a Cannes 2017 insieme ad A Ciambra: Fortunata di Sergio Castellitto – Un Certain Regard – Sicilian Ghost Story – film di apertura della Semaine de la Critique – e Cuori Puri, l’opera prima di Roberto De Paolis presentata anch’essa alla Quinzaine. Tra i candidati c’erano anche La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, La tenerezza di Gianni Amelio, Ho amici in paradiso di Fabrizio Maria Cortese, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, L’ora legale di Ficarra e Picone e molti film appena passati da Venezia: Gatta cenerentola di Alessandro Rak (in sala in questi giorni), L’ordine delle cose di Andrea Segre, L’equilibrio di Vincenzo Marra, La vita in comune di Edoardo Winspeare e Una famiglia di Sebastiano Riso.

La scelta di candidare A Ciambra, ha commentato Paola Malanga di Rai Cinema (che ha coprodotto il film) è «Una scommessa sul cinema del presente e del futuro, che non fa più distinzioni tra documentario e finzione arrivando a un’originalità nuova e feconda. Jonas Carpignano non è solo un giovane autore dal talento indubitabile: in Italia è sicuramente anche il pioniere di questo cinema nuovo». A Ciambra intreccia infatti finzione e realtà per raccontare l’ingresso nell’età adulta di Pio, un adolescente che vive nel campo rom del titolo e che nel film interpreta se stesso così come aveva già fatto in Mediterranea e nel cortometraggio di Carpignano selezionato dalla Semaine de la Critique 2014, intitolato anch’esso A Ciambra e ambientato a Gioia Tauro come tutti i lavori del regista.

Italomericano cresciuto a New York Jonas Carpignano aveva detto che per lui – nipote di un regista di Carosello che gli faceva vedere i film di Visconti da bambino – «Fare film significava per forza venire in Italia».  Produttore esecutivo di A Ciambra è invece un altro italoamericano, Martin Scorsese, che ha contribuito al film attraverso un fondo da lui creato per sostenere i giovani registi e che ha anche aiutato, aveva raccontato Carpignano, «a trovare la stesura finale, il giusto equilibrio tra gli aspetti più documentaristici e la storia». La lista dei film stranieri candidati agli Oscar (che si terranno il 4 marzo) verrà resa nota il 23 gennaio.