Gli anelli concentrici dal tempo nella sezione del tronco sono la memoria anagrafica dell’albero. A questa forma si è ispirato l’artista e animatore culturale svizzero Klaus Littmann (1951) in una visione condivisa con la Società Schnetzer Puskas Ingenieure che ha progettato Arena for a Tree (2021), installazione site specific realizzata in occasione della mostra collettiva Tree Connections alla Fondazione culturale Basilea H. Geiger| KBH.G (fino all’11 luglio).

LE LINEE CIRCOLARI dei sedili per gli spettatori seguono infatti gli anelli annuali di accrescimento dell’albero. Tutt’intorno la struttura di legno chiaro accoglie in un protettivo abbraccio il vero protagonista posto al centro dello spazio: un albero di Parrotia Persica che in questo contesto assume il ruolo di ambasciatore della natura. Una pianta ornamentale resistente agli agenti atmosferici che non necessita di innaffiature frequenti, elegante con quella sua corteccia liscia del tronco irregolare e le foglie ovoidali sui rami intrecciati che prendono una tonalità brillante.

NELLA CENTRALISSIMA Münsterplatz, storica piazza di Basilea, Arena for a Tree è un monumento temporaneo che ha riscosso grande attenzione. Anche l’ombra della pianta proiettata sulla ghiaia ha contribuito ad attivare una riflessione sull’urgenza del prendersi cura della natura. Alla fine dell’esposizione l’opera sarà smantellata, spostandosi in altre città, ma ci sarà sempre un albero nuovo di una specie diversa e la Parrotia Persica sarà messa a dimora in un altro spazio.

UN MESSAGGIO FIDUCIOSO nella presa di coscienza della realtà di cui è portavoce la stessa Fondazione KBH.G che ha inaugurato la sua attività filantropica ed espositiva a Basilea nel 2019. «È ciò che ha voluto la fondatrice Sibylle Geiger, uno spazio pubblico per l’arte e la cultura», afferma il direttore Raphael Suter. L’idea che la natura possa entrare negli spazi urbani, arrivando a invaderli, appartiene alla visione concettuale di Joseph Beuys. Dell’artista sciamano alcune opere grafiche che documentano l’attivismo e la politica verde, tra cui le stampe di Rettet den Wald (1972) e 7000 Eichen (1982), fanno parte di Tree Connections, il progetto artistico firmato dallo stesso Littmann con opere dedicate allo stesso soggetto – l’albero – di artisti tra cui Meret Oppenheim, Jean Tinguely, Vito Acconci, William Kentridge, Giuseppe Penone, Hans Arp, Jannis Kounellis, Hans Op De Beeck, Kristof Kintera presentate nello spazio della Fondazione KBH.G. PROPRIO BEUYS È STATO un riferimento significativo nella formazione di Klaus Littmann, di cui fu allievo all’accademia di Düsseldorf nei primi anni ’70, soprattutto per la sensibilizzazione verso l’ambiente e l’ecologia. Pur precisando di non essere un attivista, Littmann crede fermamente nella funzione di «scultura sociale» dell’arte. Quanto all’imprinting nel relazionarsi agli altri, anche in termini di collaborazione artistica, è l’eredità di un altro grande maestro, Jean Tinguely, da lui frequentato a lungo. Anche la complessità del suo progetto precedente, For Forest – Il fascino indomito della natura non avrebbe potuto essere concepito se non da una mente allenata al sentire comune.

NELL’AGOSTO 2019 Littmann, ispirato dal disegno di Max Peintner Il fascino indomito della natura, insieme all’architetto paesaggista Enzo Enea, ha piantato 299 alberi di 16 specie diverse nello stadio Wörthersee di Klagenfurt (Austria). Tre grandi fotografie esposte in Tree Connections ripercorrono i momenti di questa sfida che ha trasformato il campo dello stadio in un polmone verde.