I tre giorni di lutto nazionale per l’attentato all’hotel Radisson (21 morti) vengono rispettati per solidarietà anche in Guinea, Mauritania e Senegal. Dalla Senna a Bamako, parallelamente alle indagini europee sugli attentati di Parigi del 13 novembre scorso prosegue l’inchiesta maliana – tra coni d’ombra e nodi da sciogliere circa la dinamica, la nazionalità dei membri del commando terrorista e dunque le presunta complicità di gente del posto. «Tutti i testimoni concordano sul fatto che c’erano due terroristi, non di più. Sono categorico» assicura Boubacar Sidiki Samake, il procuratore capo del pool anti-terrorismo di Bamako. Le sue parole contrasterebbero con quanto sostenuto da alcuni ospiti dell’hotel e da uno dei gruppi jihadisti che rivendicano la responsabilità dell’attacco. Sul terreno, a coadiuvare il pool anti-terrorismo, ci sarebbero le forze della missione delle nazioni unite in Mali (Minusma).