9. Il pasticcio del voto all’estero
Referendum sul taglio del parlamento Non avendo avuto il coraggio di rinunciare ai seggi assegnati all’estero, con il taglio dei parlamentari nazionali è stata tagliata anche la delegazione estera. Il deputato eletto nella circoscrizione più piccola (Africa, Asia, Oceania) sarà tre volte più rappresentativo di quello eletto nella circoscrizione più grande (Europa)
Referendum sul taglio del parlamento Non avendo avuto il coraggio di rinunciare ai seggi assegnati all’estero, con il taglio dei parlamentari nazionali è stata tagliata anche la delegazione estera. Il deputato eletto nella circoscrizione più piccola (Africa, Asia, Oceania) sarà tre volte più rappresentativo di quello eletto nella circoscrizione più grande (Europa)
Probabilmente non è il principale, ma un bel problema il taglio dei parlamentari lo pone anche per la rappresentanza degli italiani all’estero. Rappresentanza prevista da una riforma pensata male (Tremaglia) e realizzata peggio, ma che in ogni caso oggi stabilisce (legge 459 del 2001) che i deputati e senatori eletti all’estero siano scelti con il sistema proporzionale e l’indicazione della preferenza.
Oggi la circoscrizione estera più grande è quella europea (oltre due milioni e mezzo di residenti iscritti all’Aire) a seguire quella dell’America meridionale (un milione e mezzo), assai più piccole le circoscrizioni dell’America centro settentrionale e di Africa, Asia e Oceania.
Non avendo avuto il coraggio di rinunciare ai seggi assegnati all’estero, con il taglio dei parlamentari nazionali è stata tagliata anche la delegazione estera, percentualmente un po’ meno: si passa infatti da 12 a 6 deputati e da 8 a 4 senatori. Il risultato è che il deputato eletto nella circoscrizione più piccola (Africa, Asia, Oceania) sarà tre volte più rappresentativo di quello eletto nella circoscrizione più grande (Europa).
Il pasticcio principale è stato fatto con i senatori, che essendo solo quattro gioco forza saranno uno per circoscrizione, che sia una circoscrizione grandissima o piccolissima. Avremo così un senatore in rappresentanza dell’Europa intera, con tutto quello che significa in termini di campagna elettorale (impossibile e/o dispendiosissima) e rappresentanza. Ma anche con il tradimento del principio proporzionale stabilito dalla legge: tutti i collegi senatoriali delle circoscrizioni estero saranno nei fatti dei collegi uninominali. Il seggio andrà infatti a chi prende un voto in più e a lui soltanto.
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