È un presagio di sventura» osserva Chris Packham – ambientalista e conduttore televisivo inglese – passando davanti a un paesaggio piatto e brullo, che si estende a perdita d’occhio dove dovrebbero stagliarsi gli alberi della foresta amazzonica in Brasile, rimpiazzati da coltivazioni di soia.

Nel documentario della Bbc 7,7 miliardi: come si vive sulla terra? – che andrà in onda stasera alle 21.10 su LaF alla vigilia della Giornata mondiale dell’ambiente – Packham attraversa alcune delle città più popolate al mondo per interrogarsi sulle sfide quotidiane di chi le abita e sulla distruzione della natura che le circonda: le stesse sfide che riguardano, o riguarderanno presto, l’intero genere umano. A partire dal presupposto che negli ultimi decenni c’è stata la più grande esplosione demografica conosciuta dalla nostra specie, e che per il 2050 si calcola che gli abitanti della terra saranno 10 miliardi. A San Paolo per esempio, dal 1960 a oggi la popolazione è passata da quattro a più di 22 milioni. E nella città brasiliana si stanno completamente prosciugando le risorse idriche: San Paolo è punteggiata da pozzi che penetrano nelle falde acquifere per risucchiare la poca acqua rimasta.

LA DOMANDA alla base di questo lavoro didattico e di sensibilizzazione della Bbc è semplice quanto impellente: per quanto le risorse naturali potranno provvedere alle necessità degli esseri umani, specialmente quando sul pianeta saremo 10 miliardi? L’atteggiamento predatorio dell’uomo nei confronti della natura non lascia molte speranze, e Packham esplora anche l’idea di una possibile decrescita demografica. Nel documentario il conduttore ne parla con David Attenborough, il naturalista e divulgatore scientifico che da più di 50 anni attraversa il pianeta per raccontarne le meraviglie – e metterci in guardia dai pericoli che attraversa, dal riscaldamento climatico all’estinzione di centinaia di specie animali, passando per la scomparsa di interi paesaggi.

Come i fiumi del Borneo, che in soli 50 anni, rispetto a quando Attenborough aveva girato lì con la sua troupe, sono profondamente cambiati: «I cambiamenti corrispondono alla distruzione» causata dall’agricoltura al paesaggio, oggi un «deserto verde» dove non si sente neanche più il canto degli uccelli. Ma, spiega Attenborough, non si può certo limitare il diritto delle persone ad avere figli, benché il futuro che li aspetta appaia oggi catastrofico.

LA RISPOSTA è dunque soprattutto nello sviluppo di tecnologie ecosostenibili: la nota di speranza su cui si chiude 7,7 miliardi arriva dalla ricerca costante di centinaia di scienziati, che si chiedono anche come soddisfare i bisogni primari della popolazione senza più distruggere il pianeta. A Londra, 30 metri sottoterra, in un ex rifugio della seconda guerra mondiale un’azienda coltiva ortaggi (con la capacità di raggiungere 60 raccolti all’anno) senza danneggiare la terra. Ma nei corrido