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73 morti nel rogo di un palazzo occupato di Johannesburg

73 morti nel rogo di un palazzo occupato di JohannesburgPompieri e ambulanze sul luogo dell’incendio a Johannesburg – Jerome Delay/Ap

Sudafrica L’edificio dimenticato dalle autorità avrebbe dovuto essere gestito da un ente di beneficenza, in una delle città più diseguali al mond

Pubblicato circa un anno faEdizione del 1 settembre 2023

Sono almeno 73 le vittime accertate di un incendio che ha devastato nella notte tra mercoledì e giovedì un fatiscente edificio di quattro piani nel centro di Johannesburg in Sudafrica.
«È un giorno triste per la città di Johannesburg: in più di 20 anni di servizio non ho mai visto nulla di simile – ha commentato Robert Mulaudzi, portavoce dei servizi di gestione delle emergenze della città (Enca) –, per il momento abbiamo trovato oltre 70 corpi carbonizzati sulla scena dell’incidente, con altre 52 persone ferite per inalazione di fumo ed evacuate verso gli ospedali della zona».

Restano comunque da chiarire le cause di uno dei peggiori incendi che abbiano mai colpito la nazione. Secondo le autorità locali una delle possibili ragioni potrebbe essere stato «l’utilizzo di candele per l’illuminazione interna della struttura che ha incendiato velocemente lo stabile», come ha indicato Lebogang Maile, responsabile degli insediamenti umani e delle infrastrutture di Johannesburg.

SCENE «TERRIBILI» quelle descritte dai testimoni e dalla stampa locale con «decine di corpi carbonizzati stesi in strada sotto lenzuola e coperte» o con numerosi residenti che pur di salvarsi hanno tentato «di lanciarsi dai piani più alti, utilizzando alcune coperte legate alle finestre come funi».
«Sono grato di essere vivo, molti di noi stavano correndo, cercando di trovare l’uscita di emergenza e tante persone alla fine sono morte per inalazione di fumo», ha raccontato all’agenzia Afp Kenny Bupe, che stava visitando un amico quando è scoppiato l’incendio. Il 28enne fa parte di un gruppo che è riuscito a sfondare una scala antincendio chiusa per sfuggire alle fiamme.
L’incendio, divampato nella notte, è stato domato solo nella tarda mattinata di ieri, con i vigili del fuoco ancora impegnati fino a sera nelle operazioni di ricerca di altre possibili vittime. «Stiamo procedendo piano dopo piano, ma la grandezza dello stabile e la mancanza di numeri certi riguardo ai possibili residenti ci costringe a farlo con cautela», ha spiegato Mulaudzi.

UNA PROVA della mancanza di un numero definitivo di vittime deriva dal fatto che nella serata di ieri diversi parenti aspettavano ancora notizie di familiari o amici che risiedevano all’interno della struttura.

Resta ancora da chiarire se il palazzo – un fatiscente edificio di proprietà del comune di Johannesburg – sia stato affittato dal comune ad un’associazione caritatevole, come indicato da alcune fonti, oppure sia quello che in Sudafrica viene denominato un «hijacked building», un edificio abbandonato e occupato dai numerosi senzatetto della città.
Johannesburg è una delle città più diseguali al mondo, con alti tassi di povertà, disoccupazione e miseria. Secondo i dati della provincia di Gauteng, di cui Johannesburg fa parte, la città conta «15mila senzatetto, oltre ad altre decine di migliaia di persone che vivono nelle baraccopoli», dove gli incendi e le vittime sono frequenti a causa della mancanza di corrente elettrica e dell’utilizzo di candele per illuminarsi e legna per riscaldarsi.

L’occupazione “illegale” di edifici in disuso nel centro della città è diffusa, e molti di essi sarebbero sotto il controllo di organizzazioni criminali che riscuotono gli affitti dagli occupanti.

SUL POSTO era presente il sindaco, Kabelo Gwamanda, eletto lo scorso maggio, che ha riconosciuto come «la situazione degli edifici occupati o fatiscenti» sia complessa e di difficile soluzione in termini di «dignità e sicurezza delle persone». Gwamanda ha poi dichiarato alla stampa che «la città aveva affittato il palazzo a un ente di beneficenza che doveva ospitare donne in difficoltà», ma è stato utilizzato per «altri scopi e altre persone», richiedendo l’apertura di un’inchiesta ufficiale.
«È un’enorme tragedia per le famiglie i cui cari sono morti in condizioni terribili», ha dichiarato il presidente Cyril Ramaphosa durante un viaggio nel sud del paese. «Deve essere compito del nostro governo, quello di monitorare e verificare che siano presenti le più basilari norme di igiene e sicurezza negli edifici, perché un simile evento non debba più accadere» ha concluso il presidente sudafricano.

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