In Croazia si sono ufficialmente concluse le operazioni di ricerca di vittime e superstiti tra le macerie del terremoto che martedì ha colpito l’area intorno a Petrinja e Sisak. Il bilancio è di 7 vittime, decine di feriti e migliaia gli sfollati. Nel comune epicentro, Petrinja, molti residenti hanno passato la notte in macchina o all’aperto per paura di nuovi crolli.

La terra ha continuato a tremare per tutta la notte. Ieri mattina intorno alle 6 si sono registrate tre scosse più forti, avvertite anche a Zagabria, di magnitudo poco inferiore a 5 nelle vicinanze di Petrinja. La centrale nucleare di Krsko in Slovenia, chiusa per precauzione da martedì, non ha riportato danni e ha ripreso a funzionare ieri in tarda serata.

IL GOVERNO CROATO SI È RIUNITO per fare una prima valutazione dei danni in una sessione straordinaria aperta da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime, si è deciso di proclamare il 2 gennaio giornata di lutto nazionale. L’esecutivo ha inoltre stanziato 16 milioni di euro per le aree colpite. Il premier croato Andrej Plenkovic ha poi lanciato un appello alla popolazione per far convergere gli aiuti verso la protezione civile e la Croce Rossa croata.

In giornata il presidente croato Zoran Milanovic si è recato nuovamente sui luoghi colpiti dal sisma. Oltre a Petrinja, Milanovic è andato a Majske Poljane, un villaggio vicino Glina dove il terremoto ha provocato cinque morti. Nel villaggio, quasi completamente raso al suolo e senza elettricità da martedì, sono arrivati i primi container per gli sfollati. Ingenti i danni alle scuole che si trovano nelle aree interessate dal sisma. Qui oltre 5mila studenti non potranno rientrare a scuola dopo le vacanze.

 

foto Ap

 

Sul luogo sono presenti 150 militari per fornire assistenza, mentre un contingente di 350 militari è pronto a essere dispiegato qualora ve ne fosse urgenza. Intanto in Europa è gara di solidarietà. Il commissario europeo alla gestione delle crisi Janez Lenarcic si è recato a Petrinja. «È stato un anno difficile per il mondo intero, ha dichiarato il commissario. La Croazia è stata colpita due volte, oltre che dalla pandemia, anche da una serie di terremoti. Questo è il mio messaggio per voi: non siete soli» ha proseguito Lenarcic che ha sottolineato come a meno di 24 ore dal terremoto 14 Stati Ue e la Turchia abbiano già offerto assistenza, più di quanto Zagabria non avesse chiesto.

TRA I PAESI ACCORSI IN AIUTO della popolazione croata, anche l’Italia che martedì sera ha predisposto l’invio di personale dell’esercito e sei mezzi del reggimento logistico della Brigata Pozzuolo del Friuli. La Croazia ha attivato il meccanismo europeo di protezione civile per i primi soccorsi alla popolazione. A questi aiuti si aggiungeranno quelli per la ricostruzione delle aree interessate, così come avvenuto dopo il sisma che ha colpito Zagabria il 22 marzo scorso. Allora l’Europa aveva stanziato 88.9 milioni di euro per la ricostruzione di servizi e infrastrutture.