Contro ogni scaramanzia, Virginia Raggi chiuderà la sua campagna elettorale il prossimo venerdì 17 ad Ostia, sul litorale di Roma, proprio nel municipio travolto maggiormente da Mafia capitale e commissariato, dove i pentastellati hanno raccolto il pieno di consensi. «Dal litorale romano annuncerà la sua giunta», si dice dalle parti del comitato elettorale. La campagna prosegue su un doppio binario: quello cittadino e quello nazionale.

Allora ecco che l’enfasi sulle faccende della vita quotidiana dei romani si accompagna all’interesse di tutte le opposizioni a Matteo Renzi, ecco il motivo delle indicazioni di voto dei Salvini e Zaia ma anche l’interesse manifestato da alcune reti sociali, da posizioni diametralmente opposte a quelle leghiste: «Già dai ballottaggi inizia la nostra campagna referendaria per far vincere il No al referendum/plebiscito del 2 ottobre voluto da Renzi per demolire la Costituzione italiana – sostengono ad esempio dalla Carovana delle periferie – così come richiesto dalle grandi banche d’affari come la Jp Morgan e dalle oligarchie dell’Unione europea».

I membri del direttorio a questo proposito hanno annunciato il «Cambiamo Tutto Tour», giro d’Italia a sostegno dei candidati M5S al ballottaggio che toccherà tutte e venti le piazze che andranno al voto. «Saremo presenti assieme ai nostri candidati sindaci con portavoce nazionali, europei e regionali nelle venti città che andranno al ballottaggio. È la volata finale. Saremo ovunque nelle piazze, tra i cittadini» annunciano i 5 Stelle: Beppe Grillo non sarebbe previsto in nessuna tappa. Gli impegni di Raggi proseguono a ritmi relativamente tranquilli: dopo che la giornata di giovedì è stata dedicata esclusivamente all’incontro coi possibili assessori, ieri Raggi ha concesso un’intervista al New York Times e poi con Roberto Giachetti è stata ospite degli industriali, al Palazzo dei Congressi dell’Eur. «Qui mi sento in casa pur non appartenendo al mondo dell’imprenditoria, sono una professionista, un avvocato, e comunque nel M5S ci sono degli imprenditori» ha detto alla platea di Unindustria.

E sulle Olimpiadi: «Adesso è prematuro impegnare la macchina amministrativa a lavorare su impianti e infrastrutture, quelle da risanare sono quelle di oggi». E le Olimpiadi successive? Raggi risponde: «Perché no? Quando Monti si è schierato contro andava bene, lo dice Raggi ed è levata di scudi».

Comunque vada, bisognerà fare i conti anche con l’«assemblea di autogoverno» convocata dalla rete «Decide Roma», che ieri al Tufello ha discusso un dossier sul debito del Campidoglio, invocando la necessità di «individuare quanta parte del debito si è formata allo scopo di assicurare diritti di cittadinanza e quanta parte, invece, sottende un vero e proprio trasferimento di reddito e di ricchezza alle istituzioni finanziarie». Se vincerà Raggi, se ne occuperà l’esperto che si sta cercando (si parla di un dirigente Consob).

Per ora la certezza nella squadra del governo romano a 5 Stelle è sempre solo una, e di peso: Paolo Berdini si occuperà di urbanistica e patrimonio. Si troverebbe a gestire anche la patata bollente dello stadio della Roma, edificazione che ieri Virginia Raggi parlando con gli imprenditori non ha escluso a priori: «Basta che sia compatibile con la legge e con il Piano regolatore», ha detto la candidata. La scelta di Berdini ha turbato la coscienza di Romafaschifo, il sito «anti-degrado» che da anni conduce battaglie securitarie a difesa del «decoro» prendendosela spesso e volentieri con migranti, spazi pubblici, centri sociali, che pure al primo turno aveva fatto endorsement per la candidata del Movimento 5 Stelle.

Alcune poltrone andranno a consiglieri comunali pentastellati al secondo mandato. Daniele Frongia è in lizza per la carica di vicesindaco. Marcello De Vito, il più votato dei M5S considerato vicino alla deputata Roberta Lombardi, potrebbe diventare anche il nuovo presidente dell’assemblea capitolina. Per i trasporti si fa il nome Marco Ponti, ex imprenditore e professore di economia applicata al Politecnico di Milano. Mancano ancora alcune caselle, che verranno riempite nel corso della prossima settimana. «Per la cultura, dopo il rifiuto di Tomaso Montanari la scelta potrebbe cadere su una donna», dicono sibillini dallo staff romano.