Migliaia di persone hanno partecipato in oltre 300 città italiane alla manifestazione «L’Italia che resiste» promossa da numerose associazioni contro il decreto Salvini sull’immigrazione. Iniziative analoghe si sono tenute anche a Londra e Bruxelles. A Milano 700 persone hanno dato vita a tre catene umane che hanno circondato il municipio. «Ci sono tante persone che sono nauseate dalle politiche del governo sull’immigrazione, ma anche in condizione emotiva di grande sofferenza per l’inerzia e il silenzio dell’opposizione», ha detto una delle promotrici cittadine. A Bologna in 500 si sono ritrovati in piazza del Nettuno dove è intervenuto il sindaco Virgino Merola. «Non c’è niente di più preoccupante di un linguaggio barbaro», ha spiegato. «Abbiamo un ministro dell’Interno che dice di agire come un buon padre di famiglia. Ma quale idea di famiglia ha questo ministro dell’Interno? Dove è stato allevato? Questo è uno stile neo-fascista».

Ombrelli colorati, striscioni e coperte dorate, quelle che vengono usate per coprire i migranti salvati dal mare, sono stati indossate dai manifestanti ad Ancona, davanti a Palazzo del Popolo, sede del Comune e a Senigallia. «Credo che oggi fosse importante esserci per testimoniare, con la presenza, il sostegno ad una iniziativa che denuncia il clima di disumanità, le misure discriminatorie e persecutorie messe in atto da questo governo di destra – ha detto il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo -. Il nostro Paese non può smarrire i valori profondi della giustizia e della solidarietà. La sacralità della vita umana e il rispetto della dignità della persona non possono mai essere calpestati». A Firenze, invece, nonostante la pioggia oltre 1000 persone si sono ritrovate in piazza Santa Croce.