Per combattere la crisi climatica in corso è necessario ridurre sia le emissioni di gas serra sia la concentrazione della CO2 che abbiamo già rilasciato in atmosfera. Come? L’evoluzione della vita sulla Terra ha creato da milioni di anni uno strumento straordinariamente efficiente che può aiutarci a farlo: gli alberi. E Scapigliato srl – la società attiva nell’economia circolare di proprietà al 100% del Comune di Rosignano Marittimo, lungo la costa toscana – ha scelto di usarli per compensare tutte le proprie emissioni sostenendo al contempo l’agricoltura locale.

IL PROGETTO SCAPIGLIATO ALBERI, appena presentato a Roma nella sala conferenze dell’Associazione stampa estera in Italia, prevede infatti di donare circa 250 mila alberi e quasi 60 mila arbusti: un investimento stimato in 3 milioni di euro per compensare tutte le emissioni di gas serra – ovvero 1.195.000 ton di CO2eq – generate dal Polo impiantistico sin dalla sua nascita nel 1982 al 2015, come stabilito nella nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata nel 2019 dalla Regione Toscana che rappresenta il via libera per il progetto Fabbrica del futuro.

«LA NOSTRA FABBRICA DEL FUTURO persegue un nuovo paradigma: superare le vecchie discariche, dove finora gettiamo i nostri scarti recuperando ben poca materia ed energia», spiega l’ad e presidente della società Alessandro Giari. Si tratta di risalire la gerarchia di gestione rifiuti indicata dall’Ue. Ad oggi Scapigliato rappresenta la più importante discarica per rifiuti non pericolosi presente in Toscana, ma l’Aia prevede lo stop a nuovi conferimenti di rifiuti entro il 2030. Per allora il Polo impiantistico dovrà essere molto diverso: a breve partirà ad esempio la realizzazione di un biodigestore da 90mila tonnellate/anno in grado di ricavare compost e biometano dalla frazione organica dei rifiuti, e già si pensa a come massimizzare la condivisione col territorio dei benefici che l’economia circolare è in grado di portare.

UN FIL ROUGE INAUGURATO con l’iniziativa Scapigliato Energia: attualmente dalla discarica viene captato biogas in grado di produrre 25 mln di kWh elettricità da fonte rinnovabile, che viene venduta a tariffe agevolate – dal 20 al 100% di sconto della componente energia in bolletta – per i cittadini che risiedono vicino all’impianto. Tutte iniziative che permettono di guardare con speranza al futuro, ma resta da fare i conti col passato: le emissioni di gas serra rilasciate dall’impianto in tutti questi decenni, ed è appunto qui che s’inserisce la donazione degli alberi.

«SCAPIGLIATO ALBERI – SPIEGA IL SINDACO Daniele Donati – è un progetto che nasce all’interno di un percorso di ampliamento del nostro Polo, che si sta dotando di altri impianti per rendere l’impiego della discarica sempre più residuale, ma anche per dare risposte agli agricoltori presenti sul territorio: riteniamo infatti che questa scelta stia all’interno della mission di un’amministrazione pubblica come la nostra, che si fa carico non solo di una problematica – ovvero offrire un presidio di legalità per la gestione in sicurezza dei rifiuti – ma lavora anche per far sì che la gestione pubblica di un servizio per la collettività possa creare di sviluppo in altri settori come quello agricolo, che rappresenta un’eccellenza da sostenere».

ALL’INTERNO DEL POLO IMPIANTISTICO e nelle aree confinanti verranno piantati circa 12.000 alberi e 23.000 arbusti, mentre nelle aree urbane o periurbane dei dodici Comuni della Val di Fine, Bassa Val di Cecina e Collesalvetti coinvolti da un apposito Protocollo di intesa troveranno posto altri 3.000 alberi e 36.000 arbusti, di varie specie in relazione agli specifici contesti interessati. Soprattutto, verranno donate tramite bandi pubblici circa 245.000 piante produttive, nella quasi totalità olivi, ognuno dei quali crescendo sequestrerà 76 Kg/anno di CO2eq: andranno a realizzare 695 ettari di oliveti inerbiti (ogni ettaro di prato sarà in grado di assorbire altre 2 ton/anno di CO2) ed è qui che entrano in gioco agricoltori e cittadini del territorio.

«POTEVAMO RAGGIUNGERE quest’obiettivo in molti modi – argomenta Giari – ad esempio operando rimboschimenti in aree colpite dagli incendi, ma puntando sugli olivi abbiamo scelto una strada diversa per migliorare le condizioni produttive e morfologiche del territorio. Siamo dei privilegiati a vivere in un’area con delle condizioni meteo-climatiche favorevoli per la produzione di olio extravergine di oliva di straordinaria qualità, un bene collettivo che è giusto valorizzare».
Lo conferma la nascita del progetto in collaborazione col Consorzio Terre dell’Etruria: con le sue circa 3500 aziende agricole associate, questa cooperativa rappresenta la più importante realtà imprenditoriale del mondo agricolo toscano. «Scapigliato Alberi rappresenta un’importante occasione di sviluppo per i nostri produttori – commenta Massimo Carlotti, presidente del Consorzio – perché Scapigliato si offre di sostenere l’ingente spesa per l’acquisto di oltre 200 mila olivi da mettere a dimora su un territorio molto vasto; olivi che fra tre-quattro anni arriveranno a produzione, rafforzando la presenza di olio extravergine di oliva toscano Igp sui mercati. Tutt’altro che scontata è stata anche la proficua interlocuzione che abbiamo concretizzato con la società, portando avanti un progetto che si presenta come un’operazione diffusa sul territorio e non di agricoltura intensiva: l’impianto degli olivi rispecchia infatti la tradizione agricola toscana tramite la frammentazione poderale, ovvero la realizzazione di piccoli appezzamenti coltivati ad olivo su più Comuni, in grado di realizzare un’importante riqualificazione ambientale al contrario di quanto avremmo avuto con coltivazioni intensive di olivo in monocoltura».