Festeggiare la Liberazione ballando e cantando nelle strade, come accadde 70 anni fa nella Milano appena liberata dai nazifascisti. A proporlo sono Anpi, Arci, Insmli (l’Istituto nazionale per a storia del movimento di liberazione in Italia) e Radio Popolare che ieri hanno presentato alla Camera dei deputati l’iniziativa «Liberi anche di cantare e ballare», una lunga serie di appuntamenti in tutta Italia con cui la notte del 24 aprile verrà ricordato, in maniera diversa ma non per questo meno rispettosa, il sacrificio di quanti persero la vita per liberare l’Italia.

«E’ un modo bello e vivo per ricordare la Liberazione da un incubo», ha spiegato ieri il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia. «Più cose facciamo in occasione del 25 aprile più e meglio è perché vogliamo ricostruire un clima di fraternità e solidarietà che sembra essersi disperso».

Nel luglio del 1945 fu Antonio Greppi, sindaco di una Milano ormai libera ad organizzare la festa della Fraternità che un giornalista come Emilio Pozzi all’epoca ricordò così: «Si balla per le strade, sui marciapiedi, nei viali..l le strade della circonvallazione fanno da cintura a questa esplosione di letizia, di libertà, quasi a cancellare definitivamente le ore buie degli odi, delle diffidenze». Una cronaca che rende bene il senso di libertà che vissuto dai milanesi.

70 anni dopo i valori della Resistenza e della Costituzione nata dalla lotta di liberazione sono purtroppo tutt’altro che acquisiti definitivamente, messi in forse dalla nascita di nuovi fascismi. «Abbiamo voluto organizzare un 25 Aprile non retorico chiedendoci anche se oggi c’è davvero qualcosa da festeggiare in Italia», ha spiegato non a caso Smuraglia. «Vogliamo dare una veste nuova a una festa sempre attuale», ha affermato invece la presidente dell’Arci Francesca Chiavacci.

L’elenco delle iniziative messe a punto per la notte del 24 è forte finora di 50 città nelle quali sono previsti concerti, feste in piazza, djset, letture partigiane, fiaccolate, spettacoli pirotecnici, flash mob e momenti di commemorazione per finire, a mezzanotte, con l’esecuzione in tutte le piazze di una delle canzoni simbolo della lotta partigiana come «Bella ciao» nelle versione inedita realizzata appositamente da Paolo Fresu.