Polemiche ma solo a distanza nelle celebrazioni del 25 aprile a Roma, dove la Brigata Ebraica – dopo gli scontri di due anni fa con un gruppo di attivisti filo-palestinesi sotto il palco dell’Anpi a Porta San Paolo – quest’anno ha deciso di festeggiare la Liberazione al museo di via Tasso insieme all’Associazione ex deportati nei lager nazisti (Aned), ai rappresentanti della Comunità ebraica romana, mentre tutti gli altri – associazioni, sindacati e movimenti – sono tornati a ritrovarsi nel piazzale dell’Ostiense, a porta San Paolo appunto. Un corteo di circa 500 tra studenti, centri sociali e movimenti di lotta per la casa con kefie, bandiere palestinesi e kurde in mattinata ha sfilato dal Colosseo al presidio dell’Anpi per poi ricomporsi e dirigersi verso il centro Ararat a Campo Boario. Dal palco di San Paolo molti degli interventi, incluso quello di Luciana Castellina, hanno espresso rincrescimento per la separazione dei due appuntamenti e a conclusione del presidio – dove sono gravitate almeno 3mila persone – il commissario Anpi Claudio Maderloni ha espresso l’impegno a cercare di ricomporre la frattura per il 25 aprile del prossimo anno. In piazza, fila ai banchetti per raccogliere le firme dei referendum costituzionali, contro la Buona scuola e, poco più avanti, quelli della Cgil contro il Jobs act. A via Tasso, invece, si sono fatti vedere il senatore a vita Giorgio Napolitano e il commissario capitolino Francesco Paolo Tronca.