È l’anno dei Mondiali russi con la Nazionale italiana nella veste di triste spettatrice davanti alla tv, dopo la clamorosa eliminazione per mano della Svezia lo scorso novembre.. La Coppa del Mondo di calcio a casa Putin è, assieme alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, l’evento sportivo più importante del 2018. Una vera e propria dimostrazione di forza russa nei confronti dell’Occidenti, doppia vetrina per dimostrare di aver mandato a memoria lo schema dell’Urss, ovvero forza, organizzazione, centralità negli assetti del mondo attraverso la vetrina dello sport. E in tutto questo il calcio italiano starà a guardare, leccandosi ancora le ferite, forse con un nuovo commissario tecnico, difficilmente con un nuovo corso al vertice federale che rimetta al centro di tutto il pallone, la cura del vivaio per la crescita di nuovi giovani talenti, meno la distribuzione di potere, di poltrone. Ma prima di annullare gli impegni nel periodo tra giugno e luglio per i Mondiali, il menu dello sport mondiale offre occasioni di riscatto per l’Italia: dal Mondiale piloti per la Ferrari, a secco da 11 anni (Raikkonen lo vinse sul filo di lana nel 2007), al decimo assalto al titolo di Valentino Rossi nella Moto Gp. E ci sono speranze anche per la Juventus – senza tagliare fuori la Roma – nella corsa alla Champions League, con il Real Madrid che progetta lo storico tris in fila ma anche in Europa League, tra Napoli, Lazio, magari il Milan.

L’avvio è di quelli doc, con Roger Federer che sulla strada dei 37 anni proverà a scrivere l’ennesima mirabilia agli Australian Open, vinti l’anno scorso in finale su Nadal. Ma il primo grande evento mondiale – secondo Forbes il secondo per giro d’affari al mondo nel 2017, dopo Wimbledon – è il Superbowl, la finale del campionato di football americano, il 4 febbraio a Minneapolis. Appuntamento da evidenziare con matita rossa, occasione per la palla ovale di dimostrare, davanti oltre 100 milioni di telespettatori, il dissenso verso politiche, tweet e atteggiamenti intolleranti del presidente degli Stati uniti, Donald Trump. E cinque giorni dopo si vola in Corea del Sud per i Giochi invernali.

C’è ancora spazio per l’intreccio tra sport e politica, ecco le Olimpiadi vicino casa Kim Jong-un e quel «pulsante nucleare» che il dittatore nordcoreano ha raccontato- durante il discorso di fine anno, di avere sulla sua scrivania, con gli Stati Uniti, Trump, nel raggio d’azione. Una realtà, insomma, non più solo una minaccia che magari potrebbe essere disinnescata attraverso le gare sulla neve, sul ghiaccio, tra medaglie e imprese sportive. Ai giochi invernali in Corea sarà assente la Russia – per il noto scandalo del doping di Stato – anche se molti suoi atleti gareggeranno sotto la bandiera del Comitato olimpico internazionale. Dopo l’abbuffata invernale, l’intermezzo dei campionati di atletica leggera indoor a Birmingham, con qualche speranza per Gianmarco Tamberi nel salto in alto, poi non ci sarà spazio che per ilo football, tra decine di match in programma nelle fasi finali della Champions, Europa League e poi i Mondiali, con Messi che si gioca la storia, il Brasile che non vince dal 2002, la Germania che potrebbe staccare gli azzurri diventando la più titolata in Europa (sinora quattro titoli a testa).

Sarà insomma una prima parte dell’estate piuttosto complicata per gli italiani orfani dei Mondiali, ma qualche speranza di rivincita potrebbe arrivare dagli Europei di nuoto in vasca lunga, nella prima settimana di agosto (dal 3 all’8) a Glasgow. Riecco l’eterna «ragazza» Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, il tris azzurro per le medaglie, assieme alla next generation, da Simone Quadarella a Nicolò Martinenghi. Poi a settembre (10-30) sarà la volta dei Mondiali di pallavolo, che l’Italia organizza in tandem con la Bulgaria. La Nazionale di Blengini, con il ritorno dei fuoriclasse Juantorena e Zaytsev, assieme alla base che vinceva l’argento olimpico a Rio de Janeiro, ha buone chance – secondo gli esperti – e dovrebbe riuscire a riscattare la brutta figura agli Europei di Polonia dell’anno scorso.