Qui di seguito i passaggi fondamentali che hanno portato alla chiusura definitiva della vicenda del ponte sospeso ad unica campata sullo Stretto di Messina.

Il 2 novembre 2012 il Governo approva il decreto legge n. 187 «Misure urgenti per la ridefinizione dei rapporti contrattuali con la Società Stretto di Messina Spa e in materia di trasporto pubblico locale», nel quale si prevede l’introduzione ex lege di un atto aggiuntivo al contratto tra la Società Stretto di Messina Spa (di seguito Ssm) e il Contraente Generale (di seguito Cg) e si chiede una verifica tecnica sul progetto definitivo ed economico-finanziaria.

Il decreto sospende in via immediata le concessioni e le convenzioni in essere e nel caso in cui l’atto aggiuntivo non venga presentato entro il termine perentorio dell’1 marzo 2013 prevede la caducazione, con effetto dalla data di entrata in vigore del dl, di tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni e ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria – entro il 1 marzo 2013. La mancata consegna dell’Atto aggiuntivo e quindi la caducazione degli atti ha come conseguenza l’avvio della procedura di liquidazione della Stretto di Messina SpA, affidata, appunto, ad un commissario liquidatore. È l’inizio della fine politico-istituzionale del progetto del ponte sullo Stretto.

Il 17 novembre 2012 il General Contractor Eurolink incaricato della costruzione del Ponte sullo Stretto a seguito del decreto legge 187/2012 per la revisione del contratto, decide di inviare al committente Società Stretto di Messina la comunicazione di recesso dal contratto firmato nel 2005 e validato nel 2006 a salvaguardia di tutti i partners italiani e stranieri presenti nella compagine, cioè, oltre ad Impregilo, la Sacyr (Spagna), la Società italiana per condotte d’acqua, la Cooperativa muratori & Cementisti-C.M.C. di Ravenna, la Ishikawajima-Harima Heavy Industries (Giappone) e Aci (Consorzio Stabile). Un segnale chiaro da parte del Gc al Governo in vista delle trattative per l’atto aggiuntivo. Il 20 dicembre 2012 viene approvata definitivamente dal Senato la Legge di Stabilità 2013, Legge n. 228/2012, nella quale all’articolo 8 si stabilisce di stanziare 300 milioni di euro da destinare all’attuazione delle misure urgenti per la ridefinizione dei rapporti contrattuali con la Società Stretto di Messina SpA. Di fatto si mette la parola fine anche dal punto di vista economico-finanziario alla vicenda del ponte.

Il 2 marzo 2013 come risulta da un dispaccio dell’agenzia di stampa Adn Kronos, non viene raggiunto l’accordo sull’atto aggiuntivo riguardo il progetto del ponte. Lo comunica la società Ponte di Messina SpA riferendo che il Consiglio di Amministrazione di SdM SpA, riunitosi lo stesso 2 marzo sotto la presidenza di Giuseppe Zamberletti, ha preso atto della Relazione presentata dall’amministratore delegato, Pietro Ciucci, circa la mancata sottoscrizione da parte del Contraente Generale Eurolink, entro il previsto termine del 1 marzo 2013, del testo di Atto aggiuntivo da ultimo trasmessogli, conforme alle indicazioni ricevute dalle competenti Autorità di Governo. Di tale mancata sottoscrizione viene data comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai competenti Ministeri ai sensi della legge 221 del 17 dicembre 2012.

Il 15 marzo 2013 la Commissione Tecnica di Verifica di Impatto ambientale – Via e Vas, riunita in seduta plenaria – decide di non esprimere valutazione di Compatibilità ambientale agli Atti integrativi al Progetto Definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, non escludendo un’incidenza negativa su Sic e Zps, tutelati ai sensi del diritto comunitario. Le associazioni ambientaliste Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf definiscono questa non decisione una farsa fuori tempo massimo.

Il 15 aprile 2013 con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è posta in liquidazione la Società Stretto di Messina SpA e viene nominato Commissario Liquidatore il professore Vincenzo Fortunato, entrato in carica il 14 maggio 2013. Conseguentemente cessano dalle rispettive cariche tutti i componenti del Cda.
La Stretto di Messina SpA in liquidazione è soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Anas SpA, che a partire dal primo ottobre 2007 controlla la società con una partecipazione dell’81,848%.