È stato forse l’ultimo fenomeno italiano da stadio, il rocker di Correggio scoperto giusto trentun anni fa dal fiuto di Pierangelo Bertoli che lo vuole come collaboratore in alcuni dei suoi dischi. Il resto è storia album baciati dal successo – che arriva quando l’artista è già trentenne e non ragazzino – grazie a una miscela azzeccata di ballate nel solco della tradizione italiana e cavalcate elettriche che diventeranno inni da stadio: Balliamo sul mondo, Bambolina e barracuda, Libera nos a malo, giusto per citarne alcuni. Uno stile codificato nel tempo senza troppe variazioni – è una delle accuse dei suoi detrattori – ma con una propensione a muoversi su territori non necessariamente legati alla musica. Pensiamo al suo esordio da regista per Radiofreccia presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 1998 o a numerosi digressioni nel mondo della scrittura. La pluri trentennale carriera di Ligabue viene ora celebrata attraverso Ora e allora, cofanetto da collezione che raccoglie la discografia completa e che arriva in edicola – veicolo inevitabile nei mesi di apri, chiudi e riapri imposti dalla pandemia. Dal 30 marzo – a cadenza settimanale tutti i dischi dal primo album del 1990 all’ultimo del 2020, impreziositi da contenuti esclusivi.