La guerra dei dazi di Trump scontenta la Cina, naturalmente, ma non solo: ben 170 aziende calzaturiere americane hanno messo in guardia dalle conseguenze potenzialmente disastrose degli aumenti tariffari proposti contro le merci cinesi. E Pechino prova ad approfittarne sollecitando Washington a tenere conto della «ragionevole richiesta» proveniente dall’interno.

Lo ha riferito ieri il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang. In una lettera al presidente degli Usa, Donald Trump, i produttori e rivenditori di calzature, tra cui grandi nomi come Adidas, Nike e Puma, hanno avvertito che un nuovo ciclo di dazi avrà effetti «catastrofici» sui consumatori, sulle aziende e sull’economia statunitense.

Secondo la lettera, non dovrebbero esserci equivoci sul fatto che le aziende non possono semplicemente spostare le fabbriche fuori dalla Cina e che i consumatori statunitensi finirebbero per pagare per le tariffe. «In realtà, non è la prima volta che le aziende statunitensi esprimono pubblicamente opposizione agli aumenti tariffari», ha sottolineato il portavoce, aggiungendo che è comprensibile che non siano soddisfatti dell’interpretazione del governo Usa delle conseguenze della guerra commerciale. «Non c’è vincitore in una guerra commerciale, come affermato dalla parte cinese molte volte».