Il 17 aprile, quest’anno 21esimo anniversario della giornata mondiale della lotta contadina, è una chiamata internazionale in difesa delle risorse naturali minacciate dallo sfruttamento e dalla privatizzazione.

Sono le derive del modello neo-liberista e gli accordi di libero scambio ad essere al centro della contestazione, quali strumenti responsabili della precarizzazione e dell’impoverimento dei piccoli produttori.

É il «25 aprile» della resistenza contadina, in ricordo delle vittime di una lotta politica che rivendica accessibilità alla terra e celebra una classe sociale (termine forse desueto, ma ancora politicamente e filosoficamente valido per questa categoria lavorativa) portatrice di valori quali la solidarietà (appunto, di classe), la difesa dei territori, la trasmissione di conoscenze e pratiche legate alla cura della terra, la promozione di pratiche di vita più virtuose ed in equilibrio con il nostro ecosistema, naturale e sociale.

Un movimento che è stato precursore delle contestazioni no-global prima e alter-mondialiste poi, poiché per primo ha colto le ragioni dell’opposizione al modello produttivo dell’industria agroalimentare globale.

Un movimento che più di altri ha saputo interpretare ed animare la contestazione internazionale agli accordi di libero scambio come il Ceta (fra Canada ed Unione europea), il Ttip (fra Stati uniti ed Unione europea) e l’Alena (fra Stati uniti, Canada e Messico), solo per citare i più celebri.

Una giornata per commemorare la strage del 17 aprile del 1996, quando 19 contadini venivano uccisi mentre occupavano delle terre incolte a Eldorado do Carajas, nello stato di Parà in Brasile, e quelle che si sono susseguite negli anni successivi.

Fra gli ultimi fatti di cronaca, l’uccisione di Marcio Matos (detto Marcinho), 33 anni, contadino e dirigente del movimento «Sem terra», freddato a colpi d’arma da fuoco mentre lavorava nel suo campo.

Una strage che non sembra avere fine, denuncia la Via campesina, realtà federatrice delle lotte contadine a livello mondiale. «A fronte di questa situazione, il movimento contadino promuove la dichiarazione delle Nazioni unite sui diritti dei contadini ed ogni altro lavoratore in zone rurale » ha dichiarato la Via campesina in un documento (Peasants fighting for justice, cases of violations of peasants’ human rights, Via campesina, 2017), censendo i casi di violenza e chiedendo un riconoscimento ufficiale « per assicurare al mondo contadino la protezione della vita e dei mezzi di sussistenza, accordando un diritto d’utilizzo e di gestione delle risorse naturali».

 

Cina – foto Reuters

 

É questo il cardine della rivendicazione di cui questa giornata si fa carico, il riconoscimento del valore pubblico (o meglio comunitario) delle risorse naturali al servizio di un’agricoltura in equilibrio con il proprio ambiente.

Un’agricoltura che non può essere sottomessa alle pressioni delle leggi mondiali che governano il commercio globale.

É questa la giornata in cui si rivendica la «sovranità alimentare», intesa come principio d’autodeterminazione di una comunità nel campo alimentare e quindi di controllo dei processi produttivi e nella gestione, pubblica, delle risorse naturali.

Un concetto non sempre nelle priorità dei partiti politici di sinistra (a dimostrare la solitudine del movimento contadino) e che oggi, pericolosamente, scivola nel campo dell’ideologia dei movimenti sovranisti d’estrema destra.

Per questo 21esimo anniversario gli eventi si distribuiscono su tutto il mese di aprile (vedi scheda sotto, ndr).

Nella capitale europea è in programma per il 17 aprile una manifestazione sotto il Berlayment, la sede della Commissione europea, per dire no ai trattati di libero scambio, colpevoli secondo gli organizzatori di mettere a rischio la sopravvivenza delle piccole realtà produttive.

Anche nel continente africano sono in programma varie azioni di contestazione contro le politiche neoliberali, responsabili del fenomeno dell’accaparramento delle terre (land grabbing) da parte di Stati terzi o multinazionali per la monocultura intensiva finalizzata alla produzione di mangimi animali per l’industria agroalimentare, i bio-carburanti e le bio-plastiche.

Nel continente sud americano il mese d’aprile è l’occasione per ricordare le vittime del movimento contadino. Solo in Brasile sarebbero1722 i contadini del movimento « Sem terra » assassinati dal 1985 ad oggi.

In Italia è «Genuino clandestino» a farsi carico delle istanze politiche del movimento contadino. Piccoli produttori che rivendicano un’agricoltura biologica e naturale non certificata e quindi fuori dai classici canali di distribuzione.

Quest’anno il raduno nazionale è in programma dal dal 27 al 29 aprile a «Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni», un podere pubblico di 200 ettari occupato a partire dal 2012 nel fiorentino.

Per il 28 aprile la Comunità di resistenza contadina Gerome Laronze promuove una manifestazione per le vie di Firenze per chiedere che Mondeggi sia riconosciuto bene comune.

Gli eventi

Bruxelles

Nella capitale europea il movimento contadino, chiamato a raccolta da Via campesina, scenderà in piazza nel quartiere europeo la mattina del 17 aprile per chiedere « la liberazione dei contadini dai trattati di libero scambio quali Ceta e Alena che favoriscono l’espansione delle multinazionali agroindustriali a detrimento delle comunità contadine ».

Sempre a Bruxelles, le associazioni locali legate alla promozione dell’agricoltura urbana manifesteranno contro la costruzione di un istituto penitenziario in un’area agricola nella periferia della città, nota come la Zad (zone à défendre) di Haren.

Italia

In Italia le istanze del movimento contadino sono portate da « Genuino clandestino », una rete nazionale di piccoli produttori che praticano un’agricoltura biologica dove la certificazione è informale e sottoposta al rapporto diretto fra produttori e consumatori.

Quest’anno l’incontro nazionale si terrà nella provincia fiorentina dal 27 al 29 aprile a « Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni ». Previsto anche un corteo nella città di Firenze il 28 aprile contro « la svendita dei beni comuni, per l’autodeterminazione dei territori attraverso esperienze di vita agroecologiche ».

Brasile

Il Brasile è luogo simbolo della lotta contadina, dove il prezzo pagato in termini di vite umane è fra i più alti. In questo contesto gli eventi in programma intorno al 17 aprile si traducono nella richiesta di giustizia per i militanti e i contadini uccisi.

Nella capitale Brasilia è previsto un sit-in per il 17 aprile (non ancora confermato), dopo la manifestazione dello scorso 6 aprile, con un’attenzione particolare all’attualità, in sostegno all’ex presidente Lula, accusato di corruzione, la cui candidatura è sostenuta dal movimento «Sem terra».

Africa

Il continente africano è noto per il fenomeno dell’accaparramento delle terre (land grabbing) da parte di Stati terzi o multinazionali da destinare alla monocultura intensiva per la produzione di bio-plastiche, bio-carburanti e mangimi animali. In Kenya la Kenyan Peasants League ha in programma varie azioni lungo tutto il mese di aprile contro le politiche neoliberali.

Altre organizzazioni come la Food sovereignty Ghana è impegnata in un’azione di lobbyng nelle sede istituzionali nazionali contro l’utilizzo degli Ogm. Prevista per 21 maggio una grande manifestazione contro la multinazionale Monsanto nella capitale Accra.