Leonardo Vecchiolla, detto «Chucky», giovane attivista di 26 anni, si è ucciso ieri sparandosi un colpo di arma da fuoco alla tempia nella casa dello zio in via Intonti ad Ariano Irpino. «Chucky» viveva a Chieti insieme alla compagna con la quale ha avuto un figlio che oggi ha un anno. Vecchiolla era stato arrestato a Chieti nel 2011 per gli incidenti del 15 ottobre in piazza San Giovanni a Roma tra manifestanti e forze dell’ordine. Pesantissime le accuse: tentato omicidio del carabiniere che guidava il blindato dato alle fiamme, devastazione, saccheggio e resistenza. Era stato scarcerato il 16 novembre 2011 dal tribunale del riesame. Video e fotografie che lo ritraevano a volto scoperto e lontano dal furgone in fiamme lo hanno scagionato. Chucky si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. «Chucky ieri sera ha deciso di lasciarci. Ha deciso di spezzare le catene della repressione per volare libero» ha scritto l’Osservatorio contro la Repressione. In un messaggio di commiato i 99 Posse hanno ricordato che Leonardo è stato attivo nelle lotte contro l’inceneritore di Acerra e contro la discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino. «Ci resta tanta rabbia e tristezza – scrivono i 99 Posse – per il terzo suicidio di un giovane impegnato nelle lotte sociali, un fenomeno che chiama tutti noi a una riflessione doverosa». «Il sequestro di stato che perdura da quasi mille giorni mi impedisce di dargli l’ultimo saluto – scrive Davide Rosci detenuto per gli scontri del 15 ottobre – So cosa significa essere accusato ingiustamente e per reati che non dovrebbero esistere nel nostro ordinamento giuridico perchè figli del fascismo. Che la terra ti sia lieve compagno Chucky, per te continueremo a resistere».