Oggi si saprà se dopo nove mesi di fermo, la Iuventa, la nave della ong tedesca Jugend Rettet, potrà o no riprendere il mare. E’ infatti attesa per questa mattina la decisione della Corte di cassazione chiamata a decidere sul provvedimento di sequestro adottato il 2 agosto dello scorso anno dal gip del tribunale di Trapani contro l’organizzazione umanitaria, alla quale viene contestato anche il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nel frattempo sono ripresi gli sbarchi. Sono 1.359 i migranti arrivati in Italia durate lo scorso fine settimana in seguito a una serie di operazioni di salvataggio coordinate dalla sala operativa della Guardia costiera di Roma a e alle quali hanno preso parte navi di ong e della missione europea Sophia. 537 migranti  sono arrivati ieri al porto di Trapani a bordo della nave Aquarius della ong Sos Mediterranee. si tratta di 341 maschi e 198 donne, 135 sono minorenni (111 maschi e 24 femmine) e, di questi, 125 non erano accompagnati (107 maschi e 18 femmine). Su 537 migranti, i sanitari della Asp hanno riscontrato 366 casi di scabbia che sono stati trasferiti con mezzi ad hoc all’hot spot di Milo, dove verranno curati. Per altri dodici è scattato il ricovero all’Ospedale Sant’Antonio Abate.

Si tratta di quattro donne in stato di gravidanza, un minorenne con problemi addominali e sei con problemi respiratori.

Una quindicina in tutto le nazionalità dei profughi, tratti in salvo nel Canale di Sicilia. Un giovane tunisino poco prima dell’arrivo in porto della Aquarius si è tuffato in mare nel tentativo di sfuggire ai controlli ma e’ stato notato e recuperato dalla Guardia Costiera. Sempre ieri un barcone si è ribaltato durante le operazioni di soccorso.

Altre 93 persone sono state trasportate domenica a Pozzallo da una nave militare, e 500 che si trovavano su una nave tedesca della missione Eunavformed sono sbarcate a Catania. 134 migranti sono stati invece salvati dalla Proactiva Open Arms. Momenti di tensione si sono avuti invece durante le operazioni di soccorso di 94 persone, tra le quali anche una mamma con un neonato, da parte della Seawatch. All’arrivo di una motovedetta libica i migranti si sono gettati in acqua gridando «No Libia». La situazione si è sbloccata quando i libici hanno permesso alla ong di recuperare i migranti e portarli a bordo.

Purtroppo ci sono da registrare anche due naufragi, entrambi al largo della Libia. A riferirlo e sempre Proactiva Open Arms che riporta quanto riferito dalle autorità libiche secondo la quali a cinque miglia da Sabratha sarebbero stati recuperati i cadaveri di undici migranti, mentre altre 83 persone sarebbero state salvate. Ieri un nuovo naufragio, fortunatamente senza vittime.