Con circa 1,3 milioni di dipendenti, la Foxconn è uno dei più importanti datori di lavoro privati nel mondo dopoWalMart e McDonald’s.
L’azienda è un sub-fornitore di componenti elettrici ed elettronici per grandi marchi quali Apple, Dell, HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Sony.
L’azienda possiede stabilimenti in tutto il mondo tra Brasile, Cina, India, Malesia, Messico, Repubblica ceca, Russia, Slovacchia, Turchia.
In Cina la forza lavoro è pari a circa un milione di persone, compreso il gigantesco «campus» a Shenzen dove lavorano circa 300 mila persone.
Da alcuni anni ricercatori, attivisti e studenti raccolti nella rete Sacom (http://sacom.hk/) monitorano e contrastano le dure condizioni di lavoro in Cina. Di questa rete la studiosa più conosciuta in Italia è PunNgai che ha recentemente pubblicato Cina, la società armoniosa (Jaca Book).
Un altro volume scritto a più mani con Jenny Chan e Mark Selden (Separate Dreams: Apple, Foxconn and a New Generation of Chinese Workers) sarà pubblicato nel 2014 sempre per Jaca Book.
Sulla situazione negli stabilimenti della Foxconn in Europa le ricerche sono all’inizio.
La casa editrice Ombre Corte sta traducendo il volume curato da Ralf Ruckus iSlaves. Ausbeutung und Widerstand in Chinas Foxconn-Fabriken (si veda il sito gongchao.org) che contiene saggi sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi e anche un articolo sulla situazione nella Repubblica ceca.