150 giovani under 30 arrivati da tutta Italia si sono dati appuntamento nella periferia sud di Milano per mettere a dimora 1.000 alberi. È la prima tappa del progetto «Oasi Urbane» lanciato da Coop. L’obiettivo finale è piantumare, nei prossimi mesi, 10 mila alberi e arbusti in 10 città italiane. Dopo il capoluogo lombardo sarà la volta di: Firenze, Ancona, Bari, Genova, Livorno, Perugia, Piacenza, Roma e Torino. L’evento si inserisce nella «Coop Youth Experience», nei giorni in cui a Milano si riunisce la Pre-Cop26 delle Nazioni Unite.

«L’idea è attivare qualcosa di molto concreto per la riduzione della CO2» sottolinea Marco Pedroni Presidente di Coop Italia, presente alla piantumazione. «Piantare alberi è una delle tante azioni di Coop: Pratichiamo la sostenibilità dalla fine degli anni ’80» evidenzia. «Questo impegno è parte integrante della nostra missione» e aggiunge: «Le imprese possono fare gesti importanti ma sono le persone che faranno il cambiamento».
«È un progetto concreto per la città» spiega Maria Teresa, volontaria di 29 anni, di Milano. La questione ambientale le sta particolarmente a cuore: “I cambiamenti climatici sono già qui e fanno paura; nel mio piccolo cerco di dare un contributo per migliorare il mondo».

Alle 8 erano già nel campo, avvolto nella foschia, per mettere a dimora le piantine. Si sono infilati guanti e scarpe per sistemare arbusti e alberelli in filari ordinati. I giovani volontari sono andati oltre, bonificando una discarica abusiva nella roggia confinante. Hanno trovato di tutto: dagli elettrodomestici ai copertoni, dalle lamiere ai materassi. Maria Teresa sottolinea i sentimenti contrastanti: «L’esperienza della piantumazione è stata felice perché l’albero è destinato a crescere; scoprire la discarica, invece, mi ha rattristata, per l’incuria intorno a noi».

Isabella arriva da Lecce, ha 30 anni e si è fatta 10 ore di treno. «Abbiamo cercato di dimostrare che non servono le parole, le linee guida, gli indirizzi ma basta rimboccarsi le maniche e agire, prendendoci cura del nostro territorio». A Lecce Isabella si occupa di compostaggio di comunità e di prossimità, per educare i cittadini alla raccolta differenziata e all’uso dell’organico come risorsa.

Le «Oasi Urbane» progettate da Coop insieme ad AzzeroCO2 e PlanBee sono composte da specie autoctone. Dalla quercia al frassino, dal ciliegio all’acero campestre. Non mancano arbusti come il nocciolo, il sanguinello e il biancospino che possono offrire rifugio e nutrimento all’avifauna. Le ricche fioriture, poi, attireranno gli insetti impollinatori. La piantumazione si svolge sotto gli occhi attenti di Silvio Anderloni di Bosco in Città, Italia Nostra.

«Piantare alberi è importante ma lo è altrettanto la scelta del luogo in cui questo avviene» sottolinea. Le due aree milanesi individuate per «Oasi Urbane», in questo senso, sono significative: Casa Chiaravalle, il bene sequestrato alla criminalità organizzata più grande della Lombardia e il bosco di Rogoredo, per anni lasciato all’incuria e all’abbandono. Piantare alberi, infatti, è anche un’occasione di rigenerazione.

Casa Chiaravalle è affidata al consorzio Passepartout, formato da 4 cooperative sociali. 1000 m2 di superficie abitativa, 2 ettari di giardino e 7 di campi nel Parco Agricolo Sud. Ospita una comunità educativa per minori, 6 famiglie numerose in attesa della casa popolare e, da giugno, un villaggio Alzheimer. L’obiettivo del consorzio è anche aprirsi alla città, come spiega Marco Lampugnani, il presidente di Passepartout.

Organizza campi di volontariato e ospita eventi culturali. «Abbiamo in progetto l’avvio di una coltivazione biologica per offrire opportunità lavorative». La piantumazione si è conclusa nell’ex «boschetto della droga» di Rogoredo. Oggi 650 mila metri quadrati restituiti alla cittadinanza. Il parco, gestito da Italia Nostra, è ricco di biodiversità animale e vegetale. Saranno proprio le due realtà ospitanti a prendersi cura delle piantine. A Casa Chiaravalle la gestione è affidata agli ospiti, con la supervisione di Italia Nostra, che si occuperà anche di seguire gli alberi di Rogoredo, coinvolgendo i cittadini.