Sull’altra sponda del Mediterraneo, verso le rive d’Africa e le terre d’Oriente, risalendo le tragiche rotte  dei profughi in fuga ed incontrando le realtà protagoniste dei movimenti sociali. Per vedere quello che nessun altro vuole vedere e raccontare quello che nessuna altro racconta.

Ancora una volta, gli attivisti di Un ponte per .. e della Coalizione Ya Basta hanno preparato lo zaino e sono partiti. Tre sono le mete come tre sono le carovane lanciate in contemporanea: Libano, Turchia e Tunisia. Le delegazioni viaggeranno lungo i “luoghi simbolo” del dramma che si consuma sui confini mobili dell’Europa, dando vita ad una azione partecipata e coordinata per intessere relazioni, conoscenze ed una narrazione comune, per contribuire alla costruzione di un euromediterraneo di diritti e libertà. Perché non ci si può rassegnare all’idea che persone in fuga da fame e da guerre siano costrette ad affidare le loro vite a mercanti di morte e ad affrontare umiliazioni e sofferenze, “clandestinizzati” da una politica che alza muri invece di costruire ponti. Una politica il cui fallimento – e non solo sotto il profilo umanitario ma anche sotto quello economico e sociale – è sotto gli occhi di tutti.

“Le tre carovane euromediterranee partono dalla condivisione della Carta di Lampedusa per affermare che la vita e i diritti essenziali di ogni essere umano vengono prima delle normative formali” spiegano gli organizzatori.
Fondamentale in questo senso è stata la partecipazione della delegazioni in Tunisia al Forum Sociale Magrebino sulle Migrazioni che si è svolto a Monastir nel fine settimana scorso, con la partecipazione di numerose realtà impegnate sul tema dei diritti dei diritti. Nel Forum è stato possibile presentare e raccogliere adesioni alla Carta di Lampedusa e confrontarsi con realtà come i rifugiati del Campo di Choucha, le associazioni dei familiari degli scomparsi nel Mediterraneo oltre alle molte realtà provenienti da numerosi paesi. Il Forum si è concluso con la proposta di un osservatorio che avrà come obiettivo quello di far sentire le voci comuni di una rete internazionale di attivisti, associazioni, sindacati e realtà di movimento delle due rive, per la promozione dei diritti e della dignità innanzitutto dei migranti.

Da Monastir la carovana è in viaggio verso il sud, sino alla regione di Sidi Bouzid, dove nell’inverno del 2011 cominciò la Primavera Araba e dove in collaborazione con il GVC si visiteranno i tre Media Center Comunitari di Sidi Bouzid, Regueb e Menzel Bousaiane

In contemporanea, la carovana diretta in Turchia è arrivata a Istanbul dove ha iniziato ad incontrare i protagonisti dei movimenti sociali. Al centro della discussione in questi giorni la preparazione delle manifestazioni per il Primo maggio, dopo che il governo ha provocatoriamente vietato le manifestazioni a piazza Taksim. I primi incontri sono stati con realtà di base come il centro sociale Don Kisot, dove gli attivisti hanno potuto partecipare all’incontro del Forum cittadino delle realtà autorganizzate, la Migrants Solidarity Kitchen, la fabbrica autogestita Kasova. La delegazione ha anche incontrato l’Helsinki Citizens Assembly, una ONG che lavora nell’ambito dei diritti umani e che realizza attività di supporto (in particolare di tipo legale) a richiedenti asilo, rifugiati e migranti.

Poi la Carovana si sposterà nella Turchia orientale dove si svolgeranno incontri con le realtà locali e visiterà il confine con la Siria. Proprio in questi territori incontrerà i movimenti sociali che si battono contro le grandi opere, come le dighe.

La staffetta delle delegazioni continuerà in Libano dove ci si confronterà con la complessità socio-politica e culturale del paese proprio in un momento storico in cui, con più di un milione di siriani rifugiati, il paese è sempre più coinvolto nel conflitto in Siria. La carovana visiterà i campi dei rifugiati palestinesi, arrivati nel paese dal 1948 in poi e dove da due anni hanno trovato riparo anche i palestinesi di Siria. Nel corso degli incontri a Beirut con rappresentanti della società civile libanese, sarà possibile comprendere meglio il Libano liberi da schemi e stereotipi.

Le tre carovane sulle rotte dell’Euromediterraneo organizzate dalla Coalizione Ya Basta Marche, Nordest, Emilia Romagna e Perugia, e dall’associazione Un Ponte Per… coinvolgeranno in tutto una sessantina di attivisti. Media Patner dell’iniziativa sono Nena News, Osservatorio Iraq, Melting Pot Europa.

I report completi dell’iniziativa saranno pubblicati sui siti www.globalproject.info e www.unponteper.it e sarà possibile seguire le tre delegazioni in twitter all’hastag #caromed