Un colpo durissimo per la Cgil e per Susanna Camusso. Stefano Rodotà, costituzionalista che non ha bisogno di presentazioni, in predicato per diventare presidente della Repubblica a cavallo dei due mandati di Napolitano (e che potrebbe tornare a correre per la carica, in un futuro non lontano), boccia senza appello l’accordo sulla rappresentanza firmato lo scorso 10 gennaio dalla segretaria. «Potrebbe contenere profili di incostituzionalità», ha spiegato il professore dal palco del Palanord di Bologna, all’assemblea dei delegati autoconvocati contro l’intesa: visto che «appare contrario anche alla sentenza della Corte costituzionale che ha stroncato l’articolo 19 della legge 300 in...