Alla vigilia della manifestazione «Giù le mani da Bari» che si terrà oggi a sostegno del sindaco Antonio Decaro, il forzista Maurizio Gasparri e il viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto, anche lui di Fi, si sono precipitati nel capoluogo pugliese. E lì hanno allestito una strampalata conferenza stampa a proposito della decisione del ministro dell’interno Piantedosi di inviare a Bari una commissione di accesso antimafia per verificare l’eventualità di sciogliere il consiglio comunale sull’onda dell’inchiesta sui voti di scambio.

Una decisione, quella di Piantedosi, preceduta dall’incontro al Viminale con 7 parlamentari pugliesi tra i quali lo stesso Sisto. La commissione è stata nominata ieri (ne faranno parte Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza, Antonio Giannelli, viceprefetto, Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Gdf).

Se Gasparri ha attaccato Decaro e ancora in serata ripeteva che «deve chiedere scusa» e «non gli daremo tregua», Sisto ha provato a sostenere che i «parlamentari del territorio» hanno «solo chiesto chiarezza al ministro» ma «non lo scioglimento del comune».

Insomma, nessuna offensiva politica a tre mesi dalle comunali. Offensiva che potrebbe rivelarsi un boomerang e la conferenza stampa è sembrata un tentativo di pararsi dal contraccolpo.

«Oggi i responsabili di Forza Italia – ha risposto Decaro – sostengono di non aver mai chiesto lo scioglimento del comune, eppure il 27 febbraio Gasparri dichiarava: “I nostri coordinatori regionali si sono recati al ministero dell’Interno per ipotizzare lo scioglimento del comune”. Non conosciamo le ragioni di questa clamorosa marcia indietro – sottolinea il sindaco – ma non possiamo che rallegrarcene».