Molti, troppi, in Europa e in Occidente continuano a guardare al mondo arabo-islamico come ad un blocco monolitico incapace di interrogarsi e di esprimere una pluralità di opinioni. La strage al Charlie Hebdo al contrario sta confermando la sua complessità. Alcune delle firme più note del giornalismo arabo sono intervenute e non solo per condannare l’accaduto. E a puntare l’indice contro il jihadismo qaedista e i responsabili dell’attacco al giornale francese sono in queste ore anche alcuni di quei leader arabi che l’Occidente considera suoi nemici. Come il capo del movimento sciita libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, un avversario irriducibile di...