Valeria Grasso, imprenditrice e testimone di giustizia, vive da anni sotto scorta per avere denunciato il racket del pizzo di borgata San Lorenzo di Palermo. È stata costretta a chiudere la sua palestra e a trasferirsi per ragioni di sicurezza lontano dalla Sicilia. Di recente però è tornata a Palermo, ha riaperto la sua palestra, l’ha messa a disposizione delle scuole, sfidando la mafia sul territorio- Ha costituito un’associazione antimafia alla quale si sono iscritti tanti giovani.

Questo si legge sul sito della lista “Altra Europa con Tsipras” che l’ha candidata alle elezioni europee di maggio nel collegio Isole, insieme a Barbara Spinelli, Elena Ledda, Mario Cicero, Antonella Leto, Simona Lobina, Antonio Mazzeo, Olga Onassis.

Valeria Grasso: vennero a chiedermi il pizzo

 Il 25 novembre 2013 Valeria Grasso ha partecipato a Rifare l’Italia, una manifestazione organizzata da Officina per l’Italia, la piattaforma culturale e programmatica lanciata da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Valeria Grasso: rifare l’Italia: video al teatro Sistina di Roma:

Un ringraziamento personale ai leader Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Ignazio La Russa che mi hanno dato l’opportunità di far parte di questo progetto in cui credo moltissimo e credo con tutto il cuore soprattuto perché i contenuti sono reali e sono veri e soprattutto perché a chi li ha messi in piedi sta veramente a tutela dei cittadini più deboli e onesti. Mi costa doverlo dire e lo dico a testa alta. E soprattutto finalmente sono orgogliosa che presto si parlerà di una nuova antimafia di destra. Chissà perché l’antimafia è tutta a sinistra, come se a destra non ci fosse gente che combatte la mafia. Gente perbene ce n’è tanta stamattina qua dentro e io sono onorata e ho chiesto di potere dare il mio impegno perché gli imprenditori che vogliono lottare contro la mafia non vivranno la solitudine che ho vissuto io che ho incontrato l’antimafia solo nelle commemorazioni.

In un altro intervento, a Palazzo Giustiniani il 7 maggio 2013, Valeria Grasso si è presentata come “in rappresentanza di Fratelli d’Italia, non sono una parlamentare ma una testimone di giustizia”.

La sua partecipazione a queste iniziative è stata segnalata sui social network. Il caso è montato al punto da spingere l’imprenditrice a pubblicare un comunicato di spiegazione sulla pagina facebook della lista Tsipras:

Sono una donna indipendente, non iscritta ad alcun partito: né Fratelli d’Italia né altri partiti. Sentivo e sento ancor di più oggi il dovere di raccontare in giro per la Sicilia e l’Italia intera la mia storia. Rimanere in silenzio equivaleva a darla vinta a loro, ai miei attentatori. (…) Per questo ho approfittato, e resto ancor oggi grata, di tutte le occasioni che mi sono state offerte per dimostrare che si può vincere contro la mafia. (…) Io però ho fatto la mia scelta: che è quella di un’antimafia che si nutre di diritti e di giustizia sociale. (…) Ho scelto la lista Tsipras perché credo in un’Europa aperta ai popoli in fuga dalle guerre e dalla miseria. Ho scelto la lista Tsipras perché voglio che i miei figli e le future generazioni possano vivere in un mondo più giusto. Non ho scelto la lista Tsipras per convenienza, dato che mi sono arrivate offerte di posti al sole più sicuri da molte parti. E a tutti loro dico ancora grazie per aver creduto in me e nella mia persona. Ma mai da nessuna parte troverete una mia adesione esplicita a un movimento, o la mia firma su una tessera di partito.

Il post, pubblicato in serata, è stato commentato laconicamente in un tweet da  Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, che rispondeva ad un utente sull’opportunità di candidare nella lista Tsipras Valeria Grasso:

“Penso che sia un errore da correggere al più presto”