Il 9 febbraio 1946, nove mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Josif Stalin ricordava come quella fosse «stata la più crudele di tutte le guerre combattute nel corso della storia della nostra patria». Ma, aggiungeva, non era «stata soltanto una maledizione. Essa è stata anche una grande scuola», che «ha sottoposto a una specie di esame il nostro regime sovietico, il nostro Stato, il nostro governo, il nostro partito comunista» dimostrando la loro «piena vitalità». La guerra si era conclusa con la capitolazione senza condizioni della Germania hitleriana, sottoscritta alla mezzanotte dell’8 maggio 1945. Settant’anni dopo non ci...