Care lettrici e lettori, dopo quasi vent’anni le edizioni digitali del manifesto hanno cambiato indirizzo, da ilmanifesto.it siamo passati a ilmanifesto.it. La presenza del nostro giornale su Internet risale al 1995 (abbiamo quasi la stessa età del world wide web!) ed è inutile nascondere che il passaggio al nuovo dominio .info non avviene per nostra libera scelta.

Per ragioni difficili da riassumere, in questi ultimi mesi con i commissari della ex cooperativa editrice de il manifesto in liquidazione e della manifesto spa in liquidazione, proprietaria della testata, è emerso uno spiacevole contenzioso che riguarda anche il dominio ilmanifesto.it. In sostanza non si riconosce alla nostra cooperativa, quale editrice de il manifesto, di potere utilizzare, così come sempre avvenuto in precedenza, il dominio storico per l’edizione digitale del quotidiano. Abbiamo provato a trovare un accordo fino all’ultimo senza riuscirci. Ma i liquidatori ci hanno diffidato dall’utilizzare ilmanifesto.it e non ci consentono la piena gestione del vecchio indirizzo.

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, per tutelare noi e voi siamo stati costretti a passare al .info.

Nel medesimo contenzioso, i liquidatori ci hanno anche chiesto di non mettere più a vostra disposizione l’archivio digitale fino al 2012. E’ anche per questo che da gennaio non trovate più sul nostro sito l’archivio storico del giornale come in passato. Inutile dire che siamo amareggiati e che difenderemo le nostre ragioni tenendovi informati di tutti gli sviluppi.

Indirizzo internet a parte, possiamo dire però che la scommessa delle nuove edizioni digitali del manifesto iniziata a ottobre con la vostra sottoscrizione di 40mila euro è stata vinta.

Tutto è migliorabile, e nei nuovi server stiamo lavorando ad alcune novità che vi sveleremo poco a poco. Ma siamo orgogliosi di vedere che il sito del manifesto è l’unico senza pubblicità e che cresce solo grazie alle vendite e agli abbonamenti. Non abbiamo bisogno di gonfiare i dati o acchiappare traffico da rivendere agli inserzionisti. E’ un rischio editoriale e politico che condividiamo con voi: ci piace un quotidiano digitale privo di banner e video fastidiosi, in cui lettura e scrittura sono protagoniste e libere da ogni condizionamento.

Gli utenti registrati sul sito sono quasi 42mila, a tutti riusciamo a offrire una lettura di 15 articoli ogni due settimane gratis, senza far pagare un euro, senza imporre pubblicità e senza altre diavolerie di marketing. Forse è un azzardo, forse un sogno, che però si sta realizzando piano piano, giorno dopo giorno. In poco più di un anno anche la pagina facebook del manifesto ha superato i 117mila “piacitori” e su twitter sfioriamo i 57mila “seguaci”.

Dietro questi risultati c’è l’impegno straordinario di una redazione piccola ma integrata tra carta e digitale. E partner tecnologici con i quali condividiamo fin dal principio le idee di fondo di questo progetto editoriale molto ambizioso e inedito per il panorama italiano.

Aggiornate subito le app per Apple e Android, aggiungeteci ai vostri siti “preferiti” e seguiteci su ilmanifesto.it.

Fin dall’inizio, anche con il crowdfunding, abbiamo messo il futuro del manifesto digitale nelle vostre mani. Non permetteremo che qualcuno ve lo tolga.