È uno strabismo la giovinezza, mito letterario fuori dal tempo, e illusione fragilissima e dolorosa che prende forma nel rimpianto dei giorni, del corpo, della pelle che cede, della mente che va via, degli occhi del mondo che guardano altrove. Eppure «i giovani», categoria divenuta consumo nella modernità, sono la bandiera di politici e opinionisti di destra e di sinistra sembrano non essere consapevoli dello stato di grazia dell’età, come se la passione per la giovinezza sia più il fantasma della vecchiaia, la proiezione dei suoi rimpianti, di un passato che diviene futuro. In questo luogo eterno dell’immaginario si immerge Paolo Sorrentino...