Una settimana, tanto è durato l’«effetto Aylan» sui giornali europei. La prima ricerca sulla copertura giornalistica dell’immigrazione nell’Ue dimostra che la foto del piccolo Aylan Kurdi (2 settembre 2015) ha effettivamente spostato in senso favorevole ai rifugiati la cronaca. Ma tale effetto, appunto, ha avuto durata limitata: dopo poco più di una settimana dalla tragedia di Bodrum, i giornali hanno continuato a raccontare la crisi europea dell’immigrazione esattamente come prima, peggio di prima. Infatti, alla fine di settembre, tutti i giornali esaminati riportavano notizie meno positive verso i profughi rispetto a un mese prima. La ricerca – la prima di...