Ha appena lasciato la Striscia la carovana “Gaza Is Alive 2019” promossa dall’associazione YaBasta Êdî Bese!, guidata da Dario Fichera, coordinatore del progetto di musicoterapia per bambini e ragazzi di Gaza traumatizzati da bombardamenti e guerra. Della carovana, fra gli altri, hanno fatto parte il rapper napoletano Vincenzo “Oyoshe” Musto, il graffiti writer Davide “Smake” Nuzzi e Alberto “Alby” Scabbia, nome noto della scena hip hop italiana. Proprio l’hip hop è la parte fondamentale di “Gaza Is Alive”. «Il progetto – spiega Fichera – impiega le discipline dell’hip hop per alleviare i postumi delle durissime condizioni a cui sono sottoposti i bambini gazawi: bombardamenti, povertà e assedio». Grazie anche alla band locale CB Crew, aggiunge, «siamo riusciti a coinvolgere decine di ragazze e ragazzi nel progetto e a valutare i risultati dell’impiego dell’hip hop nei workshop. Inoltre con le letture collettive delle favole siamo riusciti a entrare in empatia con bambini e ragazzi, cercando di capire quali fossero i problemi e le paure di un giovane costretto a convivere con una guerra continua». “Gaza Is Alive”, assicura il coordinatore «non sarà un evento singolo, un atto di pur necessaria compassione, piuttosto è l’inizio di un lungo percorso che continua anche ora che siamo tornati a casa». Insegnanti e formatori sono stati coadiuvati a Gaza dalla psicologa Valentina Nessenzia, dal videomaker Fabio Saitto e dal fotografo e social media manager Fabio D’Alessandro.