Si dice «uomo delle istituzioni» e per questo rispettoso delle decisioni della magistratura. Aggiunge anzi che «il tribunale di sorveglianza mi ha obbligato a dedicare parte del mio tempo a persone in difficoltà e questa cosa mi ha fatto addirittura piacere perché nella mia vita ho fatto sempre attività di supporto». Però più di tanto Silvio Berlusconi non si tiene quindi subito ripete anche di essere stato condannato «per una decisione ingiusta della magistratura». Un accenno, poi alla fine della conferenza stampa convocata per presentare le liste per le europee, mai così sotto tono, di fronte ai giornalisti che lo stuzzicano rispetto al divieto di offendere le toghe, pena una riconsiderazione dell’affidamento in prova, ha un altro cedimento: «Sappiamo come ci sia una corrente della giustizia che ha dichiaratamente finalità di intervento nella politica». E dice pure che «avere reso impossibile la mia candidatura va a tutto vantaggio della sinistra. E queste vicende hanno una indubbia valenza politica». Dato che c’è, l’ex Cavaliere ricorda pure i famosi «4 colpi di stato degli ultimi vent’anni», perché «se andate a vedere il vocabolario, colpo di stato si ha quando un governo eletto dal popolo viene sostituito da un governo nominato senza passare per le elezioni».