Nel corso di una conferenza stampa organizzata dal ministero dell’interno ad Algeri, le autorità nazionali hanno comunicato che il presidente uscente Abdelaziz Bouteflika – strafavorito alla vigilia – avrebbe ottenuto alle presidenziali, 8 milioni e 332.595 di voti, pari all’81,53 percento.

Si tratta di una conferma annunciata, sebbene si sia registrata una bassa affluenza alle urne, poco più del 50 percento (e in alcune regioni particolarmente ostili al governo centrale, a votare sono stati perfino meno). Un risultato scontato che conferma la palude politica algerina, nonostante le opposizioni abbiano accusato irregolarità.

Le denunce dei brogli hanno cominciato a girare fin dalla prima mattinata di ieri, quando ormai era chiaro che si sarebbe trattato di un plebiscito per il presidente uscente (al suo quarto mandato).

«Brogli generalizzati nel paese, la battaglia inizia adesso» ha denunciato Ali Benflis, principale avversario del capo di Stato uscente, benché negli anni Novanta sia stato proprio lui a consegnare la vittoria al suo attuale rivale, organizzandogli la campagna elettorale. Un altro sintomo di un paese che di fronte al rischio delle «primavere arabe», secondo alcuni analisti, avrebbe scelto la stagnazione, per evitare pericolosi futuri.

E il dato della scarsa affluenza alle urne conferma la mancanza di vitalità politica, almeno elettorale. Già nella serata di giovedì il centro di Algeri era in festa con fuochi d’artificio e concerti di clacson da parte dei sostenitori di Abdelaziz Bouteflika che hanno iniziato a festeggiare la vittoria del loro candidato alle presidenziali. Un candidato vecchio, malato, ha avuto un ictus, e praticamente assente durante tutta la campagna elettorale, a rafforzare ancora di più l’idea di un paese completamente bloccato.

Il ministro dell’Interno algerino Tayeb Belaiz ha annunciato che l’affluenza alle presidenziali è stata pari al 51,70% (contro un 75% delle precedenti consultazioni del 2009). La provincia con la maggiore percentuali di votanti (82%) è stata Relizane, mentre quella con il tasso più basso (appena il 20,01%) è Tizi-Ouzou.

Ali Benflis, principale avversario del capo di Stato uscente ha ottenuto il 12,8% delle preferenze, mentre Abdelaziz Belaid il 3%. Il ministro ha precisato che si tratta di «dati preliminari», mentre per i definitivi si dovrà attendere il Consiglio Costituzionale. Il titolare dell’Interno ha poi aggiunto che «circa 23 milioni di persone si sono registrate al voto, mentre i votanti sono stati poco più di 11 milioni pari al 51,7%». La «campagna elettorale si è svolta in un clima normale e senza violenza», ha concluso.

Nonostante queste rassicurazioni, pare che siano stati proprio i giovani quelli che hanno maggiormente disertato le urne. Bouteflika – come riporta la Reuters – aveva detto in passato «che era tempo per la sua generazione di farsi da parte», ma la sua apparizione su una sedia a rotelle in un seggio elettorale, è stata un’immagine suggestiva per molti algerini.

«È stato uno shock vedere un uomo in sedia a rotelle votare, nel tentativo di governare ancora una volta il paese, per altri cinque anni. Non è una bella immagine per il nostro paese», ha raccontato uno studente universitario. Del resto disordini e proteste sono comuni tra i giovani algerini frustrati dalla disoccupazione, dalla carenza di alloggi e dalla mancanza di reali opportunità economiche.