Capita spesso nella discografia jazzistica che registrazioni rimangano per le ragioni più varie nei cassetti per anni. È il caso di questo lavoro del sassofonista sardo Enzo Favata – dal titolo Os caminhos de Garibaldi – realizzato nel 2011 per le celebrazioni dell’Unità d’Italia dedicato alla figura di Giuseppe Garibaldi (1807-1882) e finalmente reso disponibile grazie alla casa discografica Caligola.

Per l’occasione Favata pensò di convocare un organico medio denominato Banda Garibaldina di Monte Surdu con due tromboni, il decano Giancarlo Schiaffini e l’allora giovane promessa Filippo Vignato, la tromba e flicorno di Flavio Davanzo, un genio dell’arrangiamento come il pianista Alfonso Santimone, e una ritmica di acciaio con il contrabbasso di Danilo Gallo e la batteria di U.T. Gandhi.

L’ALBUM è costruito con una precisa impaginazione narrativa che si concentra in particolare sul periodo sudamericano dell’Eroe dei Due Mondi e riesce a rimanere in equilibrio tra celebrazione dell’epica risorgimentale e rilettura critica. Ricorrono ciclicamente infatti riprese di Addio mia bella addio, debitrici dell’estetica della Liberation Music Orchestra, e una intensa variazione del verdiano Va pensiero qui rinominato Pensando que va, e si affiancano a corrosivi pastiche tra marce militari e siparietti free jazz.

Un altro blocco di composizioni si rifà al patrimonio musicale latinoamericano con una splendida Habanera do Rio Grande, a firma di Giancarlo Schiaffini, introdotta da un solo di Danilo Gallo da incorniciare. Il folclore isolano è invece rappresentato da Milazzo, a firma del leader che la illumina con un solo al soprano. Sempre Favata firma il jazz africanista di Ballao, impreziosita dal pianoforte di Santimone e che ci consegna una performance magistrale di U. T. Gandhi, peraltro decisivo in tutto il disco. Altro bell’episodio è il vigoroso Boa tarde, con ancora il leader al sax tenore e uno scintillante solo di Davanzo alla tromba.

Il commiato con il rivoluzionario e condottiero è affidato ad una struggente conversazione a tre tra Favata, Santimone e Davanzo in Caprera aprile 1882 e nella conclusiva La corsicana garibaldina che tra echi di new orleans e ancora dell’afflato epico della Liberation Music Orchestra di Charlie Haden. Un disco sentito, ricco di spunti e idee, splendidamente suonato che meritava davvero di essere edito e possibilmente ripreso anche in concerto.